Con profondo cordoglio annunciamo la scomparsa del nostro fondatore Bruno Mastrotto

L’imprenditore coraggioso
Figura di riferimento del distretto conciario vicentino e protagonista della crescita industriale italiana del dopoguerra, Bruno Mastrotto ha unito visione imprenditoriale, impegno sociale e profondi valori umani, lasciando un segno duraturo nella sua terra e nella comunità.
L’imprenditore visionario
Originario di Alvese di Nogarole, Bruno ha iniziato a lavorare giovanissimo: a soli quindici anni era già impiegato in una conceria, dove ha appreso con rapidità il mestiere. Insieme al padre Arciso e ai fratelli, ha fondato la prima attività in via Cavour ad Arzignano, all’interno di uno stanzone di appena quindici metri quadrati. Di giorno lavorava come dipendente, mentre la notte insegnava ai fratelli quanto aveva imparato, gettando le basi per la futura impresa familiare.
Nel 1958 con il padre Arciso e i fratelli fondò la Conceria Aurora che nel tempo si è evoluta fino a diventare l’attuale Gruppo Mastrotto, oggi tra le principali realtà conciarie a livello internazionale.
Dotato di una straordinaria capacità di sognare in grande e di pensare con visione a un’azienda globale e internazionale, ha guidato una crescita che ha portato il Gruppo ad affermarsi nel distretto conciario vicentino e poi nel mondo, mantenendo saldi i valori di famiglia e radicamento territoriale. Negli anni successivi, con la nuova generazione, l’azienda ha consolidato la sua presenza nei settori moda, arredamento, automotive, nautica e aviazione, diventando un punto di riferimento globale per la lavorazione delle pelli bovine.
Oggi combina processi industriali avanzati, creatività e sostenibilità, che sono sempre stati presenti come obiettivi da perseguire sin dalle origini: lo spirito commerciale e la visione di mercato di Bruno, sostenuto dal fratello Santo, ha permesso di andare oltre, di anticipare la presenza internazionale del Gruppo a livello globale con siti produttivi in Italia, Brasile, Indonesia, Messico, Tunisia e Portogallo, riuscendo a servire clienti in oltre 110 Paesi.
Negli anni Duemila ha introdotto in azienda un sistema gestionale integrato all’avanguardia, diventando la prima realtà del settore conciario ad adottarlo: un segno della sua costante apertura all’innovazione e alla digitalizzazione.
Accanto al settore conciario, nel 1989 ha fondato insieme al fratello Santo la Midac Batteries a Verona, portando la loro visione imprenditoriale anche in un ambito completamente diverso e contribuendo alla nascita di una realtà industriale di successo nel settore delle batterie.
È stato Presidente della Sezione Concia di Confindustria Vicenza dal 1987 al 1991 e ha ricoperto incarichi consiliari nell’ambito della Sezione Concia e dei raggruppamenti territoriali, impegnandosi a valorizzare il distretto e a promuovere la collaborazione tra le imprese del territorio in una fase di grande crescita del settore.
Nel 2003 ha promosso la “Borsa delle Idee” di Confindustria Vicenza, un’iniziativa rivolta ai giovani e all’innovazione, nata dalla sua convinzione che “bisogna finanziare le idee, non i capannoni”. Un progetto che rifletteva la sua visione lungimirante e il desiderio di incoraggiare la creatività come motore dello sviluppo.
Uomo che ha sempre affrontato ogni sfida con visione, coraggio e umanità, amava ripetere una delle sue frasi simbolo: “Oggi è già dopodomani.” Una sintesi efficace del suo modo di guardare avanti, anticipando i tempi e affrontando il cambiamento senza timori.
Impegno sociale e filantropia
Oltre alla vita imprenditoriale, Bruno Mastrotto ha sempre dedicato tempo e risorse alla solidarietà e all’impegno sociale. Socio fondatore e presidente per circa vent’anni del Movimento per i Diritti del Malato di Arzignano, si è impegnato con costanza per migliorare l’assistenza ai pazienti e la qualità dei servizi sanitari locali.
Già alla fine degli anni Novanta aveva saputo anticipare i tempi comprendendo le complessità del fenomeno dell’immigrazione: nel 1998, insieme alla moglie Silvana Marchesini, che ne fu l’ideatrice, ha sostenuto la nascita dell’Associazione Karibuni, dedicata ai figli delle famiglie immigrate.
Nelle Filippine, ha sostenuto per molti anni numerose adozioni a distanza di bambini delle baraccopoli di Manila, tramite la Missione di Padre Giovanni Gentilin, offrendo loro la possibilità di studiare e costruirsi un futuro migliore. Insieme al fratello ha poi contribuito alla costruzione del sanatorio “Talita Kumi”, destinato ai malati di tubercolosi.
Nel 2001, Giovanni Paolo II gli ha conferito il titolo di Cavaliere Commendatore dell’Ordine di San Silvestro Papa, una delle più alte onorificenze pontificie, per il suo impegno costante a favore di realtà sociali e missionarie.
Nel 2019 gli è stata assegnata una Medaglia al Merito della Croce Rossa Italiana, in riconoscimento del suo costante impegno a sostegno delle persone fragili e delle realtà socio-sanitarie del territorio.
Ha inoltre sostenuto la Fondazione Città della Speranza e contribuito alla realizzazione dell’Ospedale di Alépé in Costa d’Avorio, a fianco di suor Tiziana Maule.
Nel 2016, insieme alla moglie e alle figlie, ha dato vita alla Fondazione Silvana e Bruno Mastrotto, che prosegue il loro impegno nel territorio attraverso progetti educativi e sociali come il Parkinson Café e La Tribù del Sole, sostenendo anche la ricerca scientifica sul Parkinson dell’Università di Padova, guidata dal professor Angelo Antonini.
L’uomo e i valori
Bruno Mastrotto è sempre rimasto profondamente legato alla sua famiglia, al territorio e alle colline della sua infanzia. Era un uomo curioso, energico e vulcanico, capace di guardare sempre avanti e di spingersi oltre i confini conosciuti. Era anche profondamente legato alla famiglia e orgoglioso dei suoi tre nipoti, ai quali dedicava sempre grande affetto.
La sua forza stava spesso nella capacità di fare le domande giuste, anticipando i tempi con una visione lucida e pragmatica. Amava dire: “La cosa più bella che c’è dev’essere ancora inventata.”
Amava la velocità, non solo quella concreta ma quella del pensiero e dell’azione: era sempre orientato al futuro, con una spinta costante a migliorare e innovare.
Negli ultimi anni ha convissuto con la malattia di Parkinson, che ha affrontato con straordinaria forza, resilienza e dignità, continuando a trasmettere coraggio e serenità a chi gli stava accanto. Si è spento nella sua casa, circondato dall’affetto della famiglia, con la stessa discrezione e forza con cui ha vissuto.
Un’eredità viva
Lascia un Gruppo moderno, internazionale e solido, fondato sui valori che lo hanno sempre guidato: il lavoro, la famiglia, il rispetto e la responsabilità verso le persone, dimostrando che si può fare impresa senza dimenticare le persone, costruendo valore per la comunità e per il territorio.
Resta vivo il suo entusiasmo, la passione di vivere l’azienda e il coraggio delle scelte che continueranno a ispirare chi lo ha conosciuto.
“Bisogna aver coraggio di non avere paura.
Altrimenti resta solo la paura del coraggio.”




